Mi sono posto spesso questa domanda. Cosa distingue l’arte dall’artigianato? O sono forse la stessa cosa? Può un oggetto che ha uno scopo pratico, come una penna, avere valenza di opera d’arte? A mio avviso sì. Se pensiamo al Rinascimento Italiano gli artisti lavoravano in botteghe del tutto analoghe a quelle che oggi chiameremmo botteghe di artigiani, producendo anche oggetti di uso comune dipinti o decorati per trasmettere un messaggio estetico, culturale, etico o religioso. Una Penna progettata e realizzata a mano (dunque artigianale) diviene essa stessa opera d’arte quando il suo apparato decorativo diviene linguaggio dell’interiorità di un essere umano (dunque arte). Per me il Maki-e nella contemporaneità rappresenta una delle più raffinate espressioni artistiche: i chiaroscuri, gli effetti di luce mutevoli del metallo prezioso e della madreperla, le infinite tecniche che si possono combinare tra loro, i colori brillanti dell’Urushi sono mezzi incredibili per raccontare ciò che siamo, le nostre emozioni, il nostro pensiero. Ne è un esempio la nostra penna “Omaggio al Rinascimento” che potete vedere in questa foto.